In alcuni casi, per curare in modo efficace una malattia cardiaca non basta la terapia farmacologica.
Le moderne tecniche interventistiche e chirurgiche consentono oggi di risolvere o correggere molte patologie del cuore in modo sempre più sicuro, mini-invasivo e personalizzato.
Nel nostro ambulatorio accompagniamo il paziente in tutto il percorso: dalla valutazione clinica e diagnostica, alla scelta dell’approccio terapeutico più appropriato, fino al monitoraggio post-procedura.
L’obiettivo è sempre lo stesso: garantire la massima efficacia, riducendo i rischi e ottimizzando il recupero.
Le procedure interventistiche rappresentano oggi una delle frontiere più evolute della cardiologia moderna.
Si tratta di trattamenti eseguiti attraverso cateteri introdotti per via percutanea (senza chirurgia a cuore aperto), che permettono di trattare aritmie, malattie coronariche o valvolari in modo mirato e minimamente invasivo.
Tra le principali procedure:
Angioplastica coronarica (PTCA) per riaprire arterie coronarie ostruite, spesso con l’inserimento di stent;
Ablazione transcatetere per eliminare circuiti elettrici anomali responsabili di aritmie come la fibrillazione atriale;
Chiusura del forame ovale pervio o dell’auricola sinistra, nei casi di rischio embolico o ictus criptogenetico;
Impianto di dispositivi intracardiaci come pacemaker, defibrillatori automatici (ICD) o loop recorder per il monitoraggio continuo del ritmo cardiaco.
Queste tecniche permettono nella maggior parte dei casi un recupero rapido, con ricoveri brevi e ritorno alle attività quotidiane in pochi giorni.
Quando la patologia è più complessa o diffusa, può rendersi necessario un intervento chirurgico cardiaco.
Grazie ai progressi della cardiochirurgia moderna, anche queste procedure sono oggi più sicure, meno invasive e con tempi di recupero più rapidi rispetto al passato.
Tra i principali interventi chirurgici cardiaci:
Bypass aorto-coronarico (CABG) per ripristinare il corretto afflusso di sangue al cuore;
Sostituzione o riparazione valvolare, nei casi di stenosi o insufficienza valvolare;
Chirurgia dell’aorta, per aneurismi o dissezioni;
Correzione di cardiopatie congenite, sia in età adulta che pediatrica.
Ogni decisione chirurgica nasce da una valutazione multidisciplinare tra cardiologo e cardiochirurgo, con l’obiettivo di scegliere l’opzione più sicura e personalizzata per ogni paziente.
Dopo una procedura interventistica o chirurgica, il percorso di cura continua.
Il monitoraggio post-operatorio è essenziale per controllare l’efficacia della terapia, ottimizzare la terapia farmacologica di supporto e favorire il recupero funzionale.
Nel nostro ambulatorio accompagniamo il paziente in tutte le fasi del follow-up, con controlli periodici, esami mirati e programmi di riabilitazione cardiologica personalizzata, fondamentali per tornare a una vita attiva e serena.
L'obiettivo è restituire al paziente un cuore più forte e una vita più sicura, con la garanzia di un’assistenza continua e di alta specializzazione.
Quando è necessario ricorrere a una terapia interventistica o chirurgica?
Si ricorre a queste procedure quando la sola terapia farmacologica non è più sufficiente a controllare i sintomi o a correggere la causa della malattia cardiaca.
Il cardiologo valuta attentamente ogni caso e propone l’intervento più appropriato solo quando i benefici superano chiaramente i rischi.
Qual è la differenza tra terapia interventistica e chirurgica?
Le terapie interventistiche si eseguono tramite cateteri introdotti per via percutanea, senza aprire il torace (come l’angioplastica o l’ablazione).
Le terapie chirurgiche, invece, prevedono un intervento a cuore aperto o mini-invasivo, eseguito da un cardiochirurgo, ad esempio per la sostituzione di una valvola o un bypass coronarico.
Sono procedure sicure?
Sì. Grazie alle tecnologie moderne, ai materiali avanzati e all’esperienza dei centri specializzati, il livello di sicurezza è oggi molto elevato.
Ogni procedura è pianificata in modo preciso, con monitoraggio continuo e valutazione multidisciplinare tra cardiologo, anestesista e cardiochirurgo.
Quanto dura il ricovero dopo un intervento al cuore?
Dipende dal tipo di procedura.
Dopo una terapia interventistica, la degenza dura in genere 1-2 giorni;
dopo un intervento chirurgico, può essere di 5-10 giorni, seguiti da un periodo di riabilitazione cardiologica personalizzata.
Il recupero è lungo o doloroso?
Il dolore post-operatorio è oggi ben controllato e i tempi di recupero si sono ridotti grazie alle tecniche mini-invasive.
Con un corretto follow-up e un programma di riabilitazione, la maggior parte dei pazienti riprende una vita attiva entro poche settimane.
Dopo un intervento, potrò tornare a fare sport o viaggiare?
Sì, nella maggior parte dei casi.
Dopo la fase di recupero e su indicazione del cardiologo, è possibile riprendere progressivamente attività fisica, sport e viaggi, adattandoli alle condizioni individuali.
La chiave è la gradualità e il monitoraggio costante.
Chi mi segue dopo la procedura?
Dopo l’intervento, il cardiologo di riferimento resta la figura centrale.
Coordina il follow-up, gestisce la terapia farmacologica di supporto e valuta l’andamento clinico nel tempo, garantendo un percorso di cura continuo e personalizzato.