Lo scompenso cardiaco è una condizione in cui il cuore non riesce a pompare sangue in modo efficace, causando un ridotto apporto di ossigeno ai tessuti e un accumulo di liquidi nell’organismo.
Si tratta di una patologia cronica ma gestibile, che richiede un approccio integrato e personalizzato, in cui la diagnosi precoce e il monitoraggio costante sono fondamentali per mantenere una buona qualità di vita.
Lo scompenso cardiaco non è una malattia unica, ma la conseguenza di altre condizioni cardiache (come cardiopatia ischemica, ipertensione arteriosa, valvulopatie o miocardiopatie).
Quando il muscolo cardiaco si indebolisce o diventa rigido, il cuore non riesce a riempirsi o svuotarsi correttamente, e il sangue tende ad accumularsi nei polmoni o nei tessuti periferici.
Fiato corto (dispnea), inizialmente sotto sforzo, poi anche a riposo
Gonfiore alle caviglie o alle gambe (edemi)
Stanchezza o debolezza persistente
Aumento di peso rapido dovuto alla ritenzione di liquidi
Difficoltà a dormire sdraiati o necessità di più cuscini
Ridotta tolleranza allo sforzo o attività quotidiane
Nel nostro ambulatorio la diagnosi si basa su una valutazione completa che include:
Visita cardiologica e raccolta dei sintomi
ECG e ecocardiogramma per analizzare struttura e funzione del cuore
Esami del sangue (inclusi BNP/NT-proBNP, marker specifici per scompenso)
Radiografia toracica o altre indagini per valutare il grado di congestione
Test da sforzo o monitoraggi prolungati, se necessari
Eventuale invio per valutazione angiologica o altre specialità, in base ai casi
Il trattamento mira a ridurre i sintomi, migliorare la capacità funzionale e prevenire le riacutizzazioni.
Comprende:
Terapia farmacologica (diuretici, ACE-inibitori/ARB/ARNI, betabloccanti, antagonisti dell’aldosterone, SGLT2-inibitori)
Controllo del peso e dell’apporto di liquidi e sale
Monitoraggio periodico dei parametri vitali e della funzionalità renale
Programmi di riabilitazione cardiovascolare per migliorare la tolleranza allo sforzo
In casi selezionati: impianto di dispositivi (pacemaker biventricolare, defibrillatore, sistemi di monitoraggio remoto)
Gestire lo scompenso cardiaco richiede un lavoro di squadra.
Collaboriamo con angiologi, internisti, nutrizionisti e fisioterapisti per ottimizzare ogni aspetto del percorso terapeutico, dalla prevenzione delle riacutizzazioni alla riabilitazione motoria personalizzata.
Il paziente è seguito nel tempo, con controlli regolari e, quando indicato, monitoraggio remoto del dispositivo o dei parametri clinici.
Lo scompenso cardiaco si può curare?
Nella maggior parte dei casi è una condizione cronica, ma può essere controllata con successo. Una diagnosi precoce, terapia adeguata e uno stile di vita corretto consentono di vivere più a lungo e meglio.
Posso fare attività fisica?
Sì, l’attività fisica moderata e controllata è raccomandata. La riabilitazione cardiovascolare aiuta a migliorare la capacità di sforzo in sicurezza, sotto supervisione medica.
Quali segni devono allarmare?
Un improvviso aumento di peso (>2 kg in pochi giorni), peggioramento della dispnea, gonfiore alle gambe o affaticamento marcato sono segnali di possibile riacutizzazione: è importante contattare subito il cardiologo.
I farmaci vanno assunti per tutta la vita?
Nella maggior parte dei casi sì, ma la terapia può essere modificata nel tempo in base alla risposta clinica e ai risultati dei controlli.
Lo scompenso può migliorare nel tempo?
Sì, in alcuni pazienti (soprattutto con cause reversibili o trattate con successo) la funzione cardiaca può migliorare significativamente con terapia ottimale e riabilitazione.
È possibile essere seguiti a distanza?
Sì, in alcuni casi utilizziamo sistemi di monitoraggio remoto per controllare peso, pressione, ritmo cardiaco e parametri del dispositivo, riducendo il rischio di ricoveri.
👉 Prenota una valutazione cardiologica per verificare la funzione del tuo cuore e impostare un programma personalizzato di cura e prevenzione.